Ho paura di venir male nelle fotografie del mio matrimonio

Queste sono legittime paure, è capitato a tutti di essere chiamati per una fotografia e dopo una primissima frazione di secondo non sapere più che faccia fare, oppure fare una di quelle tante brutte espressioni che odiamo e che pensiamo non ci rappresentino proprio.  

Davanti a queste paure ricordo di aver tranquillizzato Silvia spiegando che non le avrei mai chiesto di fermarsi e mettersi in posa per una foto.

Essendo anche fotografo ritrattista so bene come riprendere le persone, che tecniche usare per far risaltare il meglio da ogni viso e da ogni espressione.  

Prima di tutto ho osservato il viso, le sue caratteristiche formali poi parlando con lei ho cercato di capire quali delle sue molteplici espressioni avrebbero potuto rendere meglio la sua personalità.

Il segreto di tutto è stato mettere a proprio agio Silvia e Marco, anzi non far loro nemmeno percepire che durante tutto il giorno del matrimonio, li stavo studiando, li osservavo per riprenderli nel migliore dei modi.

Ho preferito che pensassero alle foto in modo leggero, poco impegnativo.

Il risultato dovevano essere foto naturali, volevo poter cogliere al volo le loro espressioni, quelle che esprimevano meglio i sentimenti vissuti in ogni momento di quella breve ma intensa giornata.

Silvia nonostante le mie rassicurazioni negli incontri precedenti, mi aveva anticipato che sarebbe uscita malissimo in foto perché si sarebbe sentita in continuo imbarazzo.

COSI’ NON E’ STATO!

Non ha nemmeno sentito il peso del fare le foto: ha vissuto tutti i suoi momenti, le sue emozioni e le sue gioie, senza curarsi di come poteva apparire in foto.